Dal Giappone, un nanolaser che necessita di
pochissima potenza e capace di emettere anche singoli
fotoni
Gli scienziati della Yokohama National University, in
Giappone, hanno costruito un nanolaser altamente
efficiente che funziona a temperatura ambiente e produce
stabili e continui flussi di luce prossimi
all’infrarosso. Il dispositivo ha una larghezza di
alcuni micron (milionesimi di metro), mentre la
componente che effettivamente produce il fascio laser ha
dimensioni su scala nanometrica (miliardesimi di metro).
Il laser necessita inoltre di una potenza tra le più
basse, solo un microwatt. Il progetto – presentato su
Optics Express, giornale della Optical Society of
America (OSA) - sarà utile soprattutto nella
realizzazione di circuiti miniaturizzati contenenti
dispositivi ottici (microchip).
Il nanolaser è fatto
di un materiale semiconduttore noto come GaInAsP
(gallium indium arsenide phosphate). Le piccole
dimensioni e le alte performance sono rese possibili
dalla struttura del dispositivo - mostrato per la prima
volta nel 1999 al California Institute of Technology -
noto come “laser a cristalli fotonici”. I ricercatori
hanno operato sulla struttura una serie ripetuta di fori
creando uno schema chiamato “cristallo fotonico”.
Successivamente hanno introdotto volontariamente un
irregolarità, un difetto nello schema del cristallo, che
impedisce nella struttura le onde di luce della maggior
parte dei colori ad eccezione di una piccola banda di
frequenze nella regione vicina all’irregolarità. Il
laser, inoltre, opera a temperatura ambiente, producendo
un continuo fascio di luce: un risultato difficile da
ottenere perché richiede una attenta gestione del
consumo di energia e della dissipazione del calore.
Secondo il ricercatore Toshihiko Baba, il nuovo
nanolaser può essere utilizzato in due modi, a seconda
del valore “Q” scelto. Q rappresenta l’abilità di un
sistema di oscillazione di mantenersi stabile prima di
disperdere la propria energia. Un esempio comune è il
diapason (più è alto il suo valore Q, più a lungo
suonerà dopo essere stato colpito). Anche i laser sono
sistemi di oscillazione perché producono onde di luce
che ripetutamente rimbalzano avanti e indietro dentro il
dispositivo per costruire il raggio di luce. Se fatto
funzionare a livelli alti di Q (20.000), il nanolaser
sarà utile per i microchip mentre a livelli intermedi
(1500), avendo bisogno soltanto di una piccolissima
quantità di potenza per raggiungere la soglia di
produzione di luce laser, consentirà l’emissione di
livelli molto bassi di luce, persino di singoli fotoni.
(m.r.)
Galileo